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Cos’è l’Analisi Tecnica?

L’Analisi tecnica è lo studio del movimento del mercato, o market action, tramite l’uso sistematico di grafici, allo scopo di prevedere le tendenze future dei prezzi. Il termine “market action” (movimenti del mercato in italiano) include tutte le informazioni che  un analista tecnico può prendere dal mercato.

I principi fondamentali dell’analisi tecnica

Per chiarire le idee, voglio riportare dei concetti molto importanti che furono diffusi da un famoso trader John J. Murphy, ovvero:

  • Il Mercato Sconta Tutto
  • I prezzi si muovono dentro un trend
  • La storia si ripete

Il Mercato Sconta Tutto

Questa affermazione è un concetto basilare per comprendere il concetto dell’Analisi Tecnica. Infatti un analista tecnico, è convinto che tutte le informazioni di natura geopolitica – fondamentale – politico etc.. siano contenute nei prezzi di borsa. In poche parole possiamo dire che il mercato “sconta” sempre ogni tipo di notizia: sia le positive che le negative.

Un altro concetto che asseriscono gli analisti tecnici è quello che il movimento dei prezzi dipende dall’incrocio tra la domanda e l’offerta. Se ci pensiamo questo concetto vale per tanti beni all’interno dell’economia. Maggiore sarà la richiesta di un bene (ovvero la domanda) e più il suo prezzo tenderà a salire. Se invece l’offerta sarà maggiore della domanda, allora il prezzo tenderà a diminuire.

La maggior parte degli analisti tecnici sostiene che la forza intrinseca tra domanda e offerta sia uno dei principi economici fondamentali che influenzi il mercato al rialzo o al ribasso. 

I prezzi si muovono dentro un trend

Questa seconda affermazione è abbastanza semplice da intuire, in quanto i prezzi tendono a muoversi all’interno di un trend “primario”. Quindi lo scopo dell’analista tecnico sarà quello di analizzare il grafico e cercare di capire in che direzione si sta muovendo il prezzo. 

Dire che questa affermazione sia semplice, non significa che sia inutile. Infatti tanti trader operano con strategie complicate e alcune volte si dimenticano un concetto basico, ovvero “saper individuare un trend di mercato”. Se sappiamo individuare un trend di mercato, significa che gran parte delle nostre strategie e delle nostre operazioni non andranno “contro” mercato e quindi ci muoveremo con un rischio minore.

La Storia si ripete

Un aspetto fondamentale dell’analisi tecnica dei mercati finanziari è anche l’aspetto della “psicologia” umana. Infatti se noi analizziamo i grafici degli ultimi 25 anni circa, possiamo renderci conto delle diverse “bolle” finanziarie che abbiamo vissuto. Se solo volessimo pensare alla “bubble.com”, ovvero alla bolla di internet degli anni 2000, potremmo guardare tantissimi grafici che sono saliti in modo esponenziale per poi crollare in moto vertiginoso. Questo cosa significa? Che la psicologia umana in passato ha fatto sì che tantissime persone hanno investito nel settore tech, senza avere alcuna competenza negli investimenti finanziari. 

E’ molto affascinante analizzare cosa sia accaduto nel passato, cercando di capirne gli aspetti psicologici. Infatti se volessimo analizzare cosa è accaduto durante la crisi finanziaria degli anni 2000, possiamo distinguere due fasi:

  • Euforia
  • Panic Selling

Euforia

Grazie alla sola visione di alcuni grafici, possiamo renderci conto di come la psicologia umana abbia fregato gli investitori. Infatti nella prima fase (prima che scoppiasse la bolla) tutti investivano perché i mercati salivano sempre, quindi il “sentiment” generale che regnava era l’euforia. Infatti alcune volte dico ai miei studenti che i grafici non possono salire sempre in alto a destra nel nostro monitor. Con il termine tutti, mi riferisco ad una grande fetta della popolazione, che non aveva alcun tipo di esperienza pregressa.

Panic Selling

Durante la seconda fase invece, ovvero dopo lo scoppio della bolla, è avvenuta la vendita a causa del “panico”. Infatti la fase di “Panic Selling” è una delle più diffuse ogni volta che si verifica un crollo dei mercati. Questo accade perché i piccoli investitori, non avendo alcun tipo di preparazione, decidono di vendere le loro posizioni in perdita pur di non peggiorare la situazione. Questo “effetto domino” non fa altro che scatenare delle vendite violente, che poi permetteranno in futuro agli investitori intelligenti di iniziare ad accumulare posizioni per un futuro rialzo del mercato.

Analisi tecnica: perché è utile 

Con lo studio approfondito dei grafici, un trader informato, può evitare di entrare a mercato durante le fasi di un crollo oppure duranti i “massimi” di mercato. Grazie all’ausilio di numerosi indicatori tecnici, è possibile capire anche la forza che sostiene un trend, dato che in alcuni casi i mercati salgono senza alcuna forza. In genere queste salite senza forza avvengono prima di un’inversione di mercato verso il basso.

Le metodologie di Analisi Tecnica possono essere diverse e possono essere adattate a diversi mercati, come ad esempio: azionari, futures, mercati valutari, etc…

Inoltre è possibile studiare e analizzare i grafici anche adattandoli a differenti dimensioni temporali. Infatti esistono alcuni trader che preferiscono avere un’operatività “intra-day” ovvero giornaliera.

Un tipo di analisi un po’ sottovalutata è quella di medio e lungo periodo, perché ormai è diffusa la convinzione che l’analisi tecnica possa avere valore solo nel breve periodo. In realtà l’uso dei grafici mensili ci permette di analizzare il mercato senza alcun “rumore” (variazione improvvisa) di fondo, ci permette di capire qual è il reale trend del mercato.

Qual è la definizione vera? Analisti tecnici o graficisti?

Esistono diverse definizioni per coloro i quali studiano i famosi grafici, ovvero: analista tecnico, graficista, analista di mercato, analista visuale. Purtroppo queste definizioni possono mandare un po’ in confusione perché non sono tutte uguali tra loro. Infatti possiamo dire che l’analisi tecnica è divisa in due categorie: coloro i quali sono analisti tecnici e poi ci sono i “tecnici” che invece si basano solo su modelli statistici.

Qual è la differenza?

L’Analista Tecnico tradizionale cerca aiuto nella tecnologia e utilizza una sua interpretazione molto personale, dando grande importanza ai grafici. I graficisti (i tecnici) si basano su alcuni sistemi programmati a computer che consentono di trovare delle aree di acquisto e di vendita. Tuttavia entrambe le categorie vengono considerate come analisti tecnici perché studiano il comportamento del mercato.

Quali sono le critiche più ricorrenti?

Una delle critiche più diffuse sull’Analisi Tecnica riguarda il dubbio che i prezzi del passato non possano essere utili per “prevedere” l’andamento futuro dei mercati. Purtroppo viene sempre dimenticato un concetto fondamentale, ovvero che tanti studi scientifici si basano sui dati statistici raccolti nel passato. Infatti possiamo dire che “il primo dato per cercare di prevedere lo sviluppo economico consiste nel mettere insieme le serie storiche del passato”. La verità risiede nel fatto che nessun tipo di analisi potrà dire con certezza dove andrà il mercato nel futuro, ma quello che noi trader possiamo fare è cercare di assorbire quante più informazioni dal mercato stesso. Solo in questo modo possiamo vantare un “vantaggio statistico” nelle nostre previsioni. Per questo motivo, possiamo aggiungere, che un trader dovrebbe approfondire anche l’Analisi Fondamentale e l’Analisi Intermarket (studio delle correlazioni tra i vari mercati). In questo modo si possono avere delle visioni molto più chiare di cosa sta accadendo sui mercati e di conseguenza sarà più semplice creare delle previsioni future.