I dividendi rappresentano una componente fondamentale per molti investitori, offrendo un flusso di reddito regolare e la possibilità di beneficiare della crescita aziendale. In questo articolo, analizzeremo in dettaglio i dividendi, fornendo una guida completa che spazia dalla loro definizione alle diverse tipologie, fino alle strategie di investimento e agli aspetti fiscali.
Cosa sono i dividendi?
I dividendi sono una porzione degli utili netti di una società che viene distribuita ai propri azionisti. La loro entità viene stabilita dal consiglio di amministrazione e approvata dall’assemblea degli azionisti. Il pagamento può avvenire in denaro, in azioni o in altre forme. Dobbiamo precisare che non tutte le società distribuiscono i dividendi, infatti le società tech non li pagano agli azionisti ( perché preferiscono investire gli utili).
Tipologie di dividendi
Esistono diverse tipologie di dividendi:
Dividendi ordinari: sono quelli più comuni e vengono distribuiti periodicamente, con cadenza annuale, semestrale o trimestrale (spesso negli USA sono trimestrali).
Dividendi straordinari: vengono distribuiti occasionalmente, in caso di eventi eccezionali.
Acconto sul dividendo: è un anticipo del dividendo ordinario, che viene distribuito prima della chiusura dell’esercizio fiscale.
Strategie di investimento
I dividendi possono essere utilizzati per diverse strategie di investimento:
Generazione di reddito: gli investitori che necessitano di un flusso di reddito regolare possono puntare su titoli con un elevato rendimento da dividendo (bisogna fare attenzione alla società che mettiamo in portafoglio).
Reinvestimento: i dividendi possono essere reinvestiti per acquistare nuove azioni, aumentando la quota di partecipazione nella società e beneficiando dell’effetto compounding.
Growth investing: alcune società reinvestono gli utili per la crescita futura, offrendo agli azionisti la possibilità di ottenere un ritorno sotto forma di aumento del valore del capitale.
Rendimento da dividendi: come valutare la remunerazione degli azionisti
Il rapporto tra dividendo per azione e prezzo del titolo azionario, noto come “Dividend Yield”, rappresenta un indicatore chiave per comparare la remunerazione degli azionisti offerta dalle diverse società quotate. Tuttavia, è fondamentale ricordare che tale rendimento si riferisce al valore lordo, prima dell’imposizione fiscale. In Italia, infatti, i dividendi sono soggetti ad un’aliquota secca del 26%, che non richiede la loro successiva inclusione nella dichiarazione dei redditi.
Ecco alcune considerazioni per un’analisi completa:
Confronto con il settore e il mercato: Il Dividend Yield va rapportato a quello di aziende simili e al rendimento complessivo del mercato per ottenere una valutazione più precisa.
Stabilità del dividendo: Valutare la storicità dei pagamenti e la loro crescita nel tempo per stimare la solidità della politica di remunerazione aziendale.
Analisi della salute finanziaria: Verificare la capacità dell’azienda di generare utili consistenti e sostenibili nel tempo per supportare il pagamento dei dividendi. Alcune aziende potrebbero ingannare gli investitori, pagando i dividendi attingendo da riserve di finanziamento esterne (es: banca). Questo comportamento da parte del management, è indicativo di un problema di salute finanziaria.
Considerazioni fiscali: L’impatto delle imposte sul rendimento netto da dividendi è un fattore da non sottovalutare.
Payout Ratio
Il Payout Ratio è un indicatore finanziario che misura la percentuale di utili netti distribuiti agli azionisti sotto forma di dividendi. In parole semplici, rappresenta la quota di profitti che l’azienda decide di reinvestire nel business e la quota che viene invece distribuita ai possessori di azioni.
Formula:
Payout Ratio = Dividendi / Utili Netti * 100
Riflessioni:
Payout Ratio elevato (superiore al 70%): indica una propensione aziendale a privilegiare la remunerazione degli azionisti rispetto al reinvestimento. Può essere un segnale di fiducia nella solidità del business e nella capacità di generare utili stabili. Tuttavia, un payout ratio troppo alto potrebbe limitare le risorse disponibili per la crescita futura.
Payout Ratio basso (inferiore al 50%): indica una maggiore attenzione al reinvestimento degli utili per la crescita aziendale. Può essere un segnale di ambizione e di piani di sviluppo futuri. Tuttavia, un payout ratio troppo basso potrebbe deludere gli azionisti che richiedono un flusso di reddito costante.
Un Payout Ratio “ideale” non esiste: il valore ottimale dipende da diversi fattori, come il settore industriale, la fase di crescita aziendale e le strategie di sviluppo future.
Conclusione:
Nell’intricato panorama finanziario odierno, la selezione di aziende con solidi fondamentali e promettenti prospettive di crescita rappresenta un imperativo per l’investitore consapevole. La scelta di società che distribuiscano dividendi sostenibili nel tempo si configura come una strategia di primaria importanza per la costruzione di un portafoglio resiliente e performante.
Perché la solidità aziendale è fondamentale?
Stabilità e sicurezza: Un’azienda con un track record positivo di performance finanziarie, un management capace e un modello di business solido offre maggiore sicurezza e riduce il rischio di perdite per l’investitore.
Capacità di reinvestimento: Una solida base finanziaria permette all’azienda di reinvestire gli utili nella crescita futura, rafforzando la propria competitività e creando valore per gli azionisti nel lungo termine.
Maggiori probabilità di crescita dei dividendi: La solidità aziendale si traduce in una maggiore probabilità che i dividendi vengano mantenuti o addirittura aumentati nel tempo, offrendo un flusso di reddito crescente agli investitori.
Disclaimer:
Le informazioni contenute in questo articolo non sono da considerarsi come un consiglio finanziario.